Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Regionalismo differenziato: la Fnomceo incontra il Ministro Stefani

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Anelli: «Siamo certi che, tutti insieme, riusciremo a trovare soluzioni condivise per determinare un punto d’equilibrio tra le giuste istanze di autonomia regionale e quelle, altrettanto giuste e anch’esse previste dalla Costituzione, della tutela del diritto alla salute e dell’uguaglianza di tutti i cittadini».

Prosegue l’attività della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) sul ‘regionalismo differenziato’. Dopo le riunioni di marzo con il Ministro della Salute Giulia Grillo e con il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, oggi, 11 giugno, alle 14,45, il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, insieme al vicepresidente Giovanni Leoni, al Segretario Roberto Monaco e al Direttore Generale, Enrico De Pascale, incontrerà il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Erika Stefani. «I medici, così come gli altri professionisti della salute e del sociale hanno a cuore la tenuta del nostro Servizio Sanitario Nazionale, e di quei principi di universalità, solidarietà ed equità che ne hanno determinato l’eccellenza a livello internazionale – afferma Anelli -. Siamo certi che, tutti insieme, riusciremo a trovare soluzioni condivise per determinare un punto d’equilibrio tra le giuste istanze di autonomia regionale e quelle, altrettanto giuste e anch’esse previste dalla Costituzione, della tutela del diritto alla salute e dell’uguaglianza di tutti i cittadini».

«Il 23 febbraio scorso, insieme alle altre professioni sanitarie e sociali, che rappresentano in totale un milione e mezzo di professionisti, abbiamo stilato il Manifesto dell’Alleanza per un nuovo SSN, per individuare strumenti che ne consentano un ulteriore miglioramento delle performance – continua Anelli -. Riguardo alle ipotesi allo studio di attivare ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in campo sanitario, l’auspicio è quello che i modelli autonomistici, in fase di definizione, tengano conto non solo di utilità economiche e dinamiche di mercato ma si fondino invece su principi che garantiscano il diritto costituzionale alla salute, nel rispetto della dignità e libertà dell’individuo».

«Noi medici, così come gli altri professionisti della salute, siamo pronti a mettere a disposizione le nostre competenze, oltre alle conoscenze delle criticità gestionali dell’attuale impianto ordinamentale che richiederebbe correttivi e revisioni – conclude Anelli -. Di qui l’auspicio di essere coinvolti in un Tavolo tecnico per poter condividere documentazioni e approfondimenti, per definire nuovi modelli di governance dei sistemi sanitari sostenibili economicamente e in grado di garantire su tutto il territorio nazionale gli stessi Livelli Essenziali di Assistenza e uguale accesso alle cure».

 

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