Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Puglia, Commissione sanità, importanti argomenti in discussione

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La terza commissione del Consiglio regionale della Puglia chiederà con una nota ufficiale agli assessori alla sanità e alla formazione professionale Lopalco e Leo di fornire risposte sull’istituzione dell’albo regionale degli operatori socio-sanitari ed enti di formazione accreditati, previsto dalla legge regionale 7/2020, che un anno fa doveva trovare applicazione e entro novanta giorni. È l’esito dell’audizione del direttore  del Dipartimento salute Vito Montanaro convocata dal presidente dell’organismo consiliare alla sanità, Mauro Vizzino ha riassunto

Il problema della mancata attuazione dell’elenco è stato sollevato dal consigliere Paolo Pagliaro, che ha rilevato le criticità sulla valutazione dei titoli dei candidati nel “concorsone” per oss presso l’ospedale di Foggia, in particolare nel caso di titoli riconosciuti da enti di formazione non pugliesi. Segnalata anche la proliferazione di “corsi truffa”, di cui dà notizia la stampa. La redazione dell’elenco non tarderà, ha fatto presente Montanaro e sarà efficace per i titolati in Puglia, anche se non risolverà il problema del riconoscimento di titoli acquisiti altrove.

In relazione all’argomento successivo all’ordine del giorno, il direttore ha chiesto ai rappresentanti delle organizzazioni private di trasporto di infermi e feriti di rivolgere al Dipartimento le richieste oggetto dell’audizione sulla revisione della legge regionale 27/1993, che disciplina l’autorizzazione e la vigilanza in materia. Le norme sono molto datate e stanno creando difficoltà nelle verifiche degli automezzi, in ragione di requisiti inadeguati rispetto alle modifiche dei veicoli nel corso degli anni. Altri aspetti critici riguardano la formazione dei soccorritori e il tariffario regionale. Chiesta inoltre la riattivazione del gruppo di lavoro che fino al 2018 ha preparato un testo di modifica della legge del 1993. Sono state sentite l’Anpas, la Croce Rossa Comitato Puglia e la Federazione Misericordie di Puglia.

Altro tema: l’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII è pronto a partire da subito per dare corso al programma pilota Monitor per la diagnosi delle malattie neuromuscolari pediatriche e l’IRCCS partner di Brindisi Medea si impegna a porre in essere le condizioni per partire quanto prima. Il Policlinico barese ha già deliberato l’intesa, l’Asl Brindisi lo farà la prossima settimana. Lo si è appreso nell’audizione richiesta dal consigliere Fabiano Amati sull’innovativo progetto pilota di monitoraggio neonatale, per la prevenzione e la terapia precoce della malattie neurologiche – atrofia muscolare spinale SMA e non solo – che aggrediscono il movimento ed insorgono nella prima infanzia.
Serve sottoscrivere subito la convenzione tra Giovanni XIII e Medea, sviluppare il progetto e farlo partire quanto più velocemente possibile, nei prossimi giorni. I due istituti sono gli attori del progetto, le Asl partecipi del procedimento, per il coinvolgimento dei pediatri di base.

Al 30 aprile in Puglia, rispetto a un personale sanitario stimato in circa 140mila soggetti secondo i più recenti nazionali disponibili, risultava vaccinato il 77,41%, 108.379 con due dosi, l’11,7% non sottoposti a vaccino, nemmeno alla prima dose. Su queste cifre e su richiesta del consigliere Fabiano Amati, la commissione sanità del Consiglio regionale, convocata dal presidente Mauro Vizzino, ha sentito nel dettaglio le Asl e le strutture sanitarie private in Puglia, per verificare l’incidenza del dato no vax.
Queste le indicazioni fornite.

Asl Bari. Non vaccinato l’1,024% del personale medico e lo 0,31% di quello infermieristico e altri operatori. Più della metà, per motivi di vario carattere sanitario. Effettuati due recall insistenti che hanno ridotto i numeri a quelli indicati. Sono in fase di adozione provvedimenti di ricollocamento in altri servizi o sanzionatori.

Asl Bat. Il il 99% dei dipendenti ha aderito. Dopo diverse circolari di richiamo, si è arrivati a 13 non vaccinati: 2 con problemi sanitari, 10 ricollocati d’ufficio in ambienti compatibili col rischio, un provvedimento disciplinare avviato.
Asl Brindisi. 4mila dipendenti, 50 non vaccinati assenti dal servizio per varie ragioni, autentici no vax 9: 2 medici messi in ferie forzate, 7 infermieri ed oss (2 con certificazioni mediche). Nessuna sanzione ai sensi delle leggi.
Asl Foggia. 301 dipendenti sanitari, 35 non sottoposti a vaccinazione: 28 in malattia lunga o aspettativa o già positivi covid o per altre ragioni sanitarie, 7 non si sono sottoposti (1 medico, 1 ostetrica, 5 infermieri). Un’attività di convincimento sta cercando di ridurre il dato a zero. Non sono stati adottati provvedimenti sanzionatori.

Asl Taranto. 54 dipendenti non vaccinati: 1 medico, 28 infermieri, 4 oss. Sono “l’ultimo zoccolo duro”, chiedono di essere obbligati alla somministrazione e sta partendo con un ordine di servizio l’ennesima chiamata, prima di adottare le misure previste dalle leggi. Uno è un no vax conclamato.
Casa di Cura Salus. 150 dipendenti e collaboratori, 5 soggetti non vaccinati (1 in condizioni di salute da verificare, 2 da convincere), nessuna sanzione applicata.

Casa sollievo della sofferenza. Secondo dati ufficiosi 77 non vaccinati: 8 medici su 509, 44 infermieri su 1241, 11 oss su 298, 9 altre professioni sanitarie su 1.285, 5 biologi su 79. Nessuna sanzione, in attesa dei dati ufficiali dal Dipartimento Salute.

Aggiornati a un’audizione ulteriore i rappresentanti dell’Asl Lecce, del Policlinico di Bari, degli Ospedali Riuniti di Foggia, del “Miulli” di Acquaviva e della “Pia Fondazione Panico”, che non hanno risposto alla convocazione, tesa a verificare “l’obiezione alla vaccinazione degli operatori sanitari: dati e sanzioni irrogate”, secondo il tema dell’audizione.

 

 

 

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