Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Perrini, Interventi chirurgici vengono rinviati di mese in mese

Renato Perrini - Consigliere C.O.R. - Regione PUglia
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Dichiarazione del consigliere regionale di Direzione Italia, Renato Perrini.
“Interventi chirurgici vengono rinviati di mese in mese, liste d’attesa che aumentano a dismisura: a Taranto e negli ospedali della provincia la situazione sta diventando emergenziale. Possiamo ristrutturare e migliorare le strutture, possiamo costruire nuovi ospedali ma se non ci sono medici sufficienti per farli funzionare in maniera adeguata non risolveremo mai nulla.

 

Oggi l’ennesimo disservizio che mi viene segnalato dall’ospedale di Martina Franca, in Ortopedia anche banali interventi vengono programmati a 6/7 mesi: non ci sono ortopedici.
Sono consapevole che il problema, ormai tragico, della mancanza di medici non è solo pugliese, ma nazionale. Ma come Gruppo consiliare abbiamo presentato una mozione che il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità e che rimane lettera morta.
Il presidente Michele Emiliano è abituato a tagliare nastri e a partecipare a sagre, non girare nei reparti dove la gente soffre o a mettersi in fila ai CUP. Se lo facesse si attiverebbe così come abbiamo chiesto, ovvero convincendo il ministro della Salute, Roberto Speranza, per altro suo amico personale e alleato di governo, facendo rientrare in Italia giovani che da anni lavorano all’estero valorizzando il servizio prestato all’estero da medici, veterinari, farmacisti, odontoiatri, biologi, chimici, fisici e psicologi per un numero di anni pari alla durata del corso di specializzazione della disciplina attraverso uno o più esami curriculari del corso di specializzazione ed esame di tesi finale in una Università Italiana.
Insomma, agevolando e snellendo per questi giovani medici italiani un percorso di specializzazione, obbligatoria in Italia per lavorare nelle strutture pubbliche. Se la nostra proposta fosse accolta dal governo giallo-rosso, ribadiamo ‘vicino’ a Emiliano, potremmo far tornare in Italia quei professionisti considerati ‘cervelli in fuga’”

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