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Manovra, bonus fino a 16 miliardi tra aggiustamento e flessibilità

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Secondo il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, l’Italia realizzerà nel 2019 “il più forte aggiustamento strutturale degli ultimi anni”. La vittoria operativa della linea Tria-Conte, tradotta nella decisione di blindare nei saldi di finanza pubblica le minori spese per reddito di cittadinanza e quota 100, è stata decisiva per evitare l’apertura della procedura d’infrazione.

Se l’Italia riuscirà a realizzare una correzione strutturale da 3-4 decimali di Pil, per i calcoli che guidano il braccio preventivo del Patto di stabilità il risultato si potrebbe tradurre in circa due decimali di “flessibilità” aggiuntiva per il prossimo anno, dal momento che almeno una parte del miglioramento andrà a compensare lo sforamento 2018. In termini pratici, la richiesta di correzione per l’anno prossimo si alleggerirebbe di circa 4 miliardi. Lo scenario senza procedura rimette poi in gioco la clausola degli «eventi eccezionali» che Roma ha già chiesto quest’anno, e ha intenzione di richiedere il prossimo.

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