Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Laricchia a Emiliano: “5 milioni per il Fascicolo Sanitario Elettronico, ma lo ha attivato solo lo 0,6% dei pugliesi”

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A che punto siamo con la digitalizzazione e la semplificazione del sistema sanitario regionale? È quanto chiede la consigliera del M5S Antonella Laricchia, che ha depositato un’interrogazione indirizzata al Presidente/Assessore alla Sanità Emiliano sullo stato di funzionamento attuale del sistema informativo sanitario regionale Edotto, nato per agevolare l’interazione tra tutti i soggetti operanti nella sanità regionale, e sullo stato di avanzamento del fascicolo sanitario elettronico (FSE) istituito nel 2012 con legge nazionale per raccogliere dati e documenti digitali di tipo sanitario e sociosanitario e costato 5 milioni di euro.

Il FSE è aggiornato in maniera continuativa dai soggetti che prendono in cura l’assistito, sulla base del suo consenso libero e informato, e in esso, oltre ai dati anagrafici, sono contenuti referti, verbali di pronto soccorso, lettere di dimissione, profilo sanitario sintetico, dossier farmaceutico, consenso o diniego alla donazione di organi e tessuti. Anche il cittadino stesso, tramite internet, può accedere al proprio Fascicolo utilizzando credenziali personali e identità digitale, previa registrazione.

“Si tratta di uno strumento importantissimo – spiega Laricchia – utile sia per le pubbliche amministrazioni per razionalizzare i flussi di dati e documenti in sanità, sia per la Regione per verificare i risultati della prevenzione e della ricerca scientifica in campo medico, biomedico,epidemiologico e per la programmazione sanitaria. Peccato che in Puglia il FSE sia attivo sul Sistema Operativo Informatico solo dal 2016 e ad oggi sono solo 24.103 i cittadini pugliesi che hanno dato consenso e attivato il proprio fascicolo. Un dato molto basso, imputabile sia alla scarsa informazione resa ai cittadini sull’esistenza di questo strumento, che alla mancata implementazione dei dati da parte dei medici di famiglia e pediatri e alla incompleta integrazione tra i documenti prodotti dal sistema Edotto e conferiti al sistema FSE, ad esempio il verbale di pronto soccorso, e quelli inoltrati direttamente dalle aziende sanitarie al FSE”.

Nell’interrogazione si chiede di conoscere lo stato attuale del sistema Edotto e le implementazioni ed innovazioni che si intendono introdurre; quali tipologie di dati, informazioni e documenti sanitari siano attualmente contenute nel fascicolo sanitario elettronico regionale e lo stato di avanzamento complessivo dell’infrastruttura regionale del FSE.

“Suggeriamo all’assessorato – continua Laricchia – di avviare specifiche campagne di informazione rivolte ai cittadini in modo da coinvolgere una platea più ampia e giungere quindi all’attivazione di un numero sempre maggiore di fascicoli sanitari elettronici, la cui creazione e implementazione è costata finora ai pugliesi ben 5 milioni di euro. Uno strumento sulla carta fondamentale per garantire l’esame dello stato di salute di ciascun paziente e consentire studi e programmazione sanita adeguati. Peccato che nella pratica non funzioni (quasi) nulla”.

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