Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Inps: aumentano i certificati malattia, meno giorni nel pubblico

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Nei primi tre mesi del 2018, un incremento del numero dei certificati di malattia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

È quanto rileva l’Osservatorio statistico sul “Polo unico di tutela della malattia” con i dati relativi al 1° trimestre 2018. L’Osservatorio, che ha lo scopo di monitorare il fenomeno dell’astensione dal lavoro per malattia dei lavoratori dipendenti privati e pubblici, è stato realizzato prendendo come riferimento i certificati medici inviati dal medico e le visite mediche di controllo effettuate dall’Istituto.

 

Dal 1° settembre 2017, infatti, in attuazione del decreto legislativo 27 maggio 2017, n. 75, è entrato in vigore il Polo unico per le visite fiscali che attribuisce all’Inps la competenza esclusiva a gestire le visite mediche di controllo anche per l’82% dei lavoratori pubblici in malattia. Da questa data, come già avviene per i lavoratori privati assicurati, l’Istituto effettua visite mediche sia su richiesta delle pubbliche amministrazioni, in qualità di datori di lavoro, sia d’ufficio. Secondo le statistiche l’aumento registrato nei primi tre mesi 2018 “risulta meno contenuto” afferma l’Inps “nei lavoratori pubblici appartenenti al Polo unico (3,1%) rispetto ai dipendenti del settore privato (12,4%).

 

A livello territoriale si evidenzia una differenziazione per entrambi i settori con maggiore aumento al Nord (4,7% del pubblico rispetto al 14,2% del privato).

 

La percentuale dei lavoratori con almeno un giorno di malattia sul totale dei lavoratori passa, nel settore privato, dal 23% del 2017 al 26% del 2018, con un incremento di tre punti percentuali, mentre nel settore pubblico passa dal 35% del 2017 al 36% del 2018”.

 

L’Istituto, infine, ha effettuato un numero di visite mediche per i dipendenti pubblici del Polo unico poco al di sotto di quelle per i dipendenti privati assicurati (101mila nel pubblico e 123mila nel privato), pur in presenza di un numero di certificati medici di gran lunga inferiore (1,9 milioni rispetto a 4,7 milioni).

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