Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Informazioni mediche: più elevato il titolo di studio, più è diffusa l’abitudine di cercarle sul web

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In Italia, l’informazione medica su internet ancora non ha sostituito del tutto il rapporto medico-paziente: secondo l’indagine condotta dall’Eurispes (2017), i cui dati in sintesi sono riportati nel 30° Rapporto, il 52,3% degli intervistati, infatti, non ha mai consultato la rete riguardo i propri disturbi, il 41,6% lo ha fatto e in seguito si è recato dal medico, solo il 6,1% ha consultato solo internet. Sono i giovanissimi, tra i 18 e i 24 anni, i maggiori consultatori del web (40,7%), seguiti dalla fascia tra i 35 e i 44 anni (37,1%). La fascia tra i 45 anni e gli oltre 65, invece, hanno il tasso di ricerca più alto con cadenza saltuaria (“qualche volta”): 63,9% tra i 45 e i 64 anni e il 67,9% oltre i 65 anni.

In prevalenza, sono le donne a rivolgersi al web, gli uomini lo consultano, in particolare, per trovare consigli sulla salute (56,7% contro il 52% delle donne). Inoltre più elevato il titolo di studio, più è diffusa l’abitudine di cercare informazioni mediche sul web, in particolare per la ricerca di buone pratiche per la salute: 87,5% tra i laureati, l’80,2% dei diplomati, il 64,6% con la licenza media e il 41,7% di quanti non hanno un titolo di studio.

La stessa tendenza si riscontra, anche, per la ricerca di informazioni su quali siano i farmaci migliori da utilizzare: il 50% tra i laureati, il 47% dei diplomati, il 47,9% con la licenza media e il 25% dei non scolarizzati. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, l’Eurispes rileva che nel Nord-Ovest è poco meno del 35% che consulta internet e poco più dell’8% in seguito non consulta il medico.

Al Sud, Centro e Nord-Est è circa il 50% degli intervistati a rivolgersi alla rete mentre nelle Isole il tasso sale al 61,4% e oltre il 58% si rivolge in seguito al medico. La finalità. Tra coloro che sono soliti cercare informazioni sul web, il 91,5% lo fa per capire a cosa possono essere dovuti i propri sintomi. Il 79,9%, invece, per informarsi su quali sono le buone abitudini utili per la salute, il 50,7% per sapere quali esami fare e il 47,4% per sapere quali farmaci assumere per il proprio disturbo.

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