Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Health technology assessment, perché serve un’Agenzia

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di Pietro Derrico *
(IlSole24Ore) – L’Health Technology Assessment (HTA) è considerato dall’Organizzazione mondiale della Sanità tra gli strumenti fondamentali per garantire sostenibilità, qualità e accessibilità dei servizi sanitari universalistici, come ancora oggi dobbiamo essere grati di avere in Italia.
Per questo motivo, con un position paper la Società italiana di HTA (SIHTA) ha lanciato la proposta di istituire una Agenzia nazionale di Hta. Il documento, delineando le funzioni e i rapporti con i soggetti principali (Regioni, grandi Ospedali, Centri di Riferimento, Industria, professionisti della salute, cittadini), intende avviare un dialogo costruttivo tra tutti gli attori interessati per giungere ad un disegno istituzionale condiviso ed efficace.
Il sistema proposto consentirebbe di rendere finalmente operativa la valutazione delle tecnologie sanitarie innovative come “strumento di governo” del Ssn, come peraltro deciso dall’ultimo Patto della Salute del dicembre 2019, poiché l’attuale architettura non è stata in grado di renderlo disponibile al decisore politico-istituzionale e manageriale. Pure durante l’emergenza sanitaria da coronavirus, il sistema di Hta ha dimostrato, attraverso un silenzio assordante, di essere completamente disarmato nonostante alcuni aspetti specifici della metodologia Hta (in primis, la multidisciplinarità e la multiprofessionalità) avrebbero potuto dare un contributo notevole alla gestione dell’emergenza.
La proposta di istituire un’agenzia nazionale si inscrive nel disegno più ampio, da sempre tratteggiato dalla società scientifica, di un ecosistema di Hta che, al pari di quanto avviene in altri contesti internazionali, vede innanzitutto una chiara filiera di produzione ed utilizzo dei report, fondata sul livello centrale (adeguatamente dotato delle competenze e dei metodi necessari) e che poi si ramifica, con responsabilità e attività chiaramente delineate, fino a quello locale ospedaliero.
Ciò per il bene dei pazienti, che hanno bisogno dell’innovazione per la loro salute, dei professionisti sanitari, in quanto quotidianamente coinvolti nei processi di valutazione, dei cittadini, che con maggiore consapevolezza sanno di dover destinare parte della fiscalità per uno scopo fondamentale di un Paese civile e moderno, delle imprese della filiera della salute, che investono seriamente sull’innovazione. Quest’ultima dovrebbe essere concretamente intesa come leva strategica per la competizione mondiale e per la sostenibilità dell’intero Ssn. Per questo riteniamo necessario valutare bene e presto le tecnologie sanitarie più innovative e rilevanti sotto il profilo dell’impatto clinico, organizzativo o economico, naturalmente contemperando le competenze nazionali e regionali.
La crisi innescata dal Covid-19 ha reso ancora più necessario ripensare all’utilizzo che facciamo nel nostro Paese dell’HtaA: l’Agenzia, anche in caso di un’altra crisi sanitaria di qualunque natura, potrebbe infatti costituire la necessaria struttura operativa capace di supportare le decisioni sulle alternative tecnologiche disponibili nel mercato (pharma, biotech, ICT; procedure, modelli organizzativi) o sulle migliori strategie da adottare in un contesto emergenziale.
* Presidente della società scientifica e responsabile Funzione Tecnologie e Unità di Ricerca Health Technology Assessment and Safety dell’Irccs Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma
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