Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Fringe benefit fino a 3.000 euro per i dipendenti con figli

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Egregi Lettori ,

con la conversione in legge  del DL 48 2023 (pubblicato  in Gazzetta Ufficiale il 3 luglio 2023:  Legge 85/2023) è stata confermata la nuova soglia degli importi  di beni  in natura e servizi  esenti per i lavoratori dipendenti  di 3.000,00 euro, applicabile solo ai dipendenti con figli a carico.

Con la Circolare n 23 del 1 agosto l’Agenzia delle Entrate ha fornito le indicazioni operative per il bonus dipendenti con figli a carico, fino a 3.000,00 euro senza imposte.

 

A seguito delle novità introdotte dal “Decreto lavoro” la Circolare chiarisce la nuova disciplina dei fringe benefit aziendali, che ha innalzato per il 2023 fino a 3.000 euro il limite entro cui è possibile riconoscere ad alcuni  dipendenti beni e servizi esenti da imposte.

La premier Meloni, quando ha presentato la Legge di Bilancio, ha  annunciato le modifiche in arrivo per il 2024 ossia:

 

  1. nella bozza di legge, la soglia di fringe benefit esenti  viene innalzata per tutti i lavoratori a 1000,00 euro rispetto al tetto ordinario attuale di 258, 23 euro,
  2. Per il lavoratori con figli che oggi  godono invece di un tetto fissato a  3000,00 euro, la soglia scende a 2.000,00.

 

Attendiamo la bozza del provvedimento per maggiori dettagli.

 

La circolare 23 del 01 agosto 2023, inoltre, precisa che l’agevolazione si applica in misura intera a ogni genitore, titolare di reddito di lavoro dipendente e/o assimilato, anche in presenza di un solo figlio, purché sia fiscalmente a carico di entrambi. Sono a carico i figli con reddito non superiore a 2.840,51 euro (al lordo degli oneri deducibili).

 

Il beneficio spetta per l’anno  2023, pertanto, questo limite di reddito, che sale a 4.000,00 euro per i figli fino a 24 anni, deve essere verificato al 31 dicembre 2023.

 

L’agevolazione spetta a entrambi i genitori anche nel caso in cui si accordino per attribuire la detrazione per figli a carico per intero al genitore che, tra i due, possiede il reddito più elevato.

 

Per i dipendenti con figli fiscalmente a carico, dunque, sono esenti dall’IRPEF, i benefit fino a 3.000,00 euro ricevuti dal datore di lavoro.

 

Rientrano nell’agevolazione anche le somme corrisposte o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

 

Per accedere al beneficio, il lavoratore deve dichiarare al proprio datore di lavoro di averne diritto, indicando il codice fiscale dell’unico figlio o dei figli fiscalmente a carico. Non è prevista una forma specifica per questa dichiarazione, pertanto, può essere resa secondo modalità che le parti concorderanno.

Il dipendente deve comunicare tempestivamente al datore se sono venuti meno i presupposti per l’agevolazione  cosicchè il datore potrà recuperare il beneficio non spettante nei periodi di paga successivi e, comunque, entro i termini per le operazioni di conguaglio.

 

Solo per il 2023  in  deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, prima parte  del  terzo  periodo,  del TUIR non concorrono  a formare il reddito, entro il limite complessivo di euro  3.000,00:

  •   il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli, compresi:

o             i  figli nati fuori del matrimonio  riconosciuti,

o             i figli adottivi o  affidati,

o             a carico del lavoratore (che  si  trovano  nelle  condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del’ testo unico delle imposte sui redditi),

  • le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il  pagamento delle utenze domestiche  del  servizio idrico integrato, e dell’energia elettrica e  del  gas  naturale.

 

Prima di erogare tali emolumenti i datori devono dare informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti.

 

Da parte loro i lavoratori devono richiedere il nuovo beneficio fornendo ai datori di lavoro che il codice fiscale di ciascun figlio.

 

I datori di lavoro dovranno verificare per ciascun dipendente quanto già avuto in welfare aziendale nell’anno di imposta.

 

Si ricorda che sono considerati familiari fiscalmente a carico i membri della famiglia che possiedono un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.

 

Attenzione quindi anche ad eventuali modifiche dello status dei figli in corso d’anno.

 

Si ricorda che  resta valida l’imponibilità di tutto l’importo in caso di sforamento della soglia.

 

Infine resta fermo per tutti gli altri dipendenti senza figli  il limite ordinario di 258,23 euro.

 

 

Restiamo a disposizione

 

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