Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Diritto cure, protesta dei sindacati alla Regione: in 2mila al sit in

438

 

 

(GDM) – Circa duemila persone hanno partecipato oggi a Bari davanti la sede della presidenza della Regione Puglia alla manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil per protestare contro lo stato di grave condizione in cui versano i servizi socio-sanitari. La manifestazione si è tenuta a due anni esatti da un’altra iniziativa simile che i sindacati pugliesi organizzarono sulle stesse tematiche.

 

«Da allora ad oggi il nulla, l’accordo è inattuato nonostante fossero previsti – spiegano i segretari di Cgil, Cisl e Uil Pino Gesmundo, Daniela Fumarola e Franco Busto – tavoli di confronto, monitoraggi e osservatori». Tra le richieste dei sindacati, più risorse per poter garantire l’universalità delle prestazioni e la centralità del servizio pubblico, l’accesso alle prestazioni sociali ed il pieno rispetto del diritto alle cure.

«Nel Mezzogiorno non sono garantiti gli stessi livelli di assistenza che delle regioni del Nord e serve quindi – ha sottolineato Pino Gesmundo – un intervento governativo diretto a perequare il fondo sanitario nazionale. Regioni che hanno lo stessi numero di abitanti della Puglia ricevono 800 milioni in più, così come contano su organici con un numero di operatori maggiore di 15mila unità. Così non può e deve continuare. Lo chiediamo al governo nazionale ma anche a quello regionale». “Vogliamo che sia reso esigibile l’accordo sottoscritto con il Governatore e Assessore alla sanità proprio il 12 dicembre del 2016, esattamente due anni fa in cui – aggiunge Daniela Fumarola – in cui si assicurava maggiore attenzione ad alcune criticità del sistema socio-sanitario pugliese e il cambio di passo sulle politiche regionali che mettesse in risalto un metodo nuovo di agire. Attendiamo ancora risposte dal Presidente». «Dopo 24 mesi di inutili sollecitazioni – chiarisce Franco Busto – ci sentiamo dire dalla Regione Puglia che va tutto bene, che la nostra sanità fa passi da gigante. Oggi migliaia di bandiere dimostrano il contrario. C’è ancora tempo – conclude – per attuare l’accordo di due anni fa, a patto che esista, finalmente, la volontà politica di cambiare passo e la disponibilità, da parte della Regione, al confronto serrato»

Comments are closed.