Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Centro cura obesità al De Bellis di Castellana dal 2019

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I pugliesi sono costretti a curarsi altrove: al momento l’unico polo in grado di intervenire è il Policlinico di Bari.

 

 

(Gazzetta del Mezzogiorno – Massimiliano Scagliarini) – Il «De Bellis» punta a partire entro il 2019 con il centro per la cura dell’obesità. «Ha molto senso visto che questo è un Irccs specializzato in gastroenterologia con grande know-how in ambito nutrizionale», dice il direttore scientifico, Gianluigi Giannelli. Che conferma l’interesse sul progetto annunciato dalla Regione: creare a Castellana il polo di riferimento per tutta la Puglia.
Il tema, sollevato giorni fa dalla «Gazzetta», è sensibile. Perché le statistiche sull’obesità vedono la Puglia con un record poco onorevole per incidenza sulla popolazione, e perché sono 1.500 i pazienti pugliesi che ogni anno si sottopongono a intervento in due ospedali privati lombardi del gruppo San Donato costando alla Regione circa 12 milioni di mobilità passiva.

Di obesità, spiegano i medici, si può anche morire. Ma negli ospedali pubblici la situazione è a macchia di leopardo e sconta soprattutto una scarsa disponibilità di attrezzature. Non è un caso se, in questo contesto, hanno manifestato disponibilità ad attivare un percorso di assistenza sia il gruppo Gvm (con l’Anthea di Bari) che la casa di cura Bernardini di Taranto. Tuttavia la Regione ritiene che l’assistenza per l’obesità vada offerta attraverso la rete pubblica, per garantire un supporto costante nel tempo e non limitato all’intervento chirurgico.

Al momento, tuttavia, l’unico polo in grado di garantire gli interventi in Puglia (grazie alla presenza di chirurghi bariatrici specializzati) è il Policlinico di Bari, con gli ambulatori che fanno capo al reparto di endocrinologia del professor Francesco Giorgino che ha presentato una proposta di Piano terapeutico multidisciplinare. Il «De Bellis», individuato dalla «Regione», dovrà invece partire da zero: «Abbiamo presentato la settimana scorsa il piano di riorganizzazione della chirurgia che prevede anche la bariatrica – conferma Giannelli -.

Ci teniamo molto, perché rappresenta uno sbocco naturale per l’assistenza e la ricerca in ambito nutrizionale». Serviranno però assunzioni e attrezzature ad hoc, oltre che un potenziamento delle competenze mediche e un reclutamento dei chirurghi: Castellana è dotata di rianimazione ma non ha pneumologia e psichiatria, per cui dovrà ricorrere a consulenze.

Tuttavia, fa notare Giannelli, il secondo Irccs barese ha voltato pagina. «La site visit della scorsa settimana (l’ispezione del ministero della Salute per il mantenimento dello status di istituto di ricerca, ndr) – è stata di tono completamente diverso rispetto a quella del 2016. Aspettiamo il verbale. Ma i commissari sono apparsi assolutamente entusiasti su produzione scientifica, governance e per l’aria che si respira nei gruppi di ricerca». Nel 2016, pur confermando la qualifica di Irccs, il ministero (che la prossima settimana comincerà la site visit all’Oncologico di Bari) aveva sottolineato una serie di criticità proprio sul fronte scientifico: «La situazione – garantisce Giannelli – è drasticamente cambiata»

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