Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Vivilasanità –  Intervento di Giovanni Migliore – Presidente FIASO – Direttore Generale Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Bari

417

 

 

Presidiare l’implementazione della Missione 6 del Pnrr

 

 

Per la modernizzazione del sistema sanitario

 

di Giovanni Migliore – Presidente FIASO – Direttore Generale Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Bari

 

 

Oggi, dopo due anni di pandemia, possiamo tornare a occuparci del futuro del Servizio sanitario nazionale. E possiamo farlo grazie alle risorse certe che il Piano nazionale di ripresa e di resilienza ha messo a disposizione del Paese, a cui si sono  si sono aggiunti gli ulteriori finanziamenti con la legge di bilancio 2021. Così possiamo provare a ridisegnare gli assetti del servizio sanitario con l’obiettivo di renderlo sempre più un ecosistema attivo dell’innovazione scientifica, tecnologica e organizzativa in grado di assicurare ai cittadini risposte adeguate ai bisogni di salute.

 

Presidiare l’implementazione della Missione 6 del Pnrr e delle sue progettualità è, quindi, essenziale. Significa garantire al Paese la possibilità di disporre di un ammodernamento del SSN rinviato a lungo e ora, finalmente, a portata di mano. È, questo, un primo ruolo che il management della sanità italiana è chiamato a rivestire sin d’ora, e per i prossimi anni. Ciò significa, tra l’altro, essere in grado di spendere presto e bene le risorse disponibili, come il management ha dimostrato di saper fare nel corso della pandemia. Ma in un contesto che potrebbe non prevedere forme di semplificazione delle procedure come quelle in vigore nella stagione dell’emergenza. E poi dovremo fare i conti con previsioni di spesa che potrebbero essere messe a dura prova dall’incremento del costo di energia e materie prime conseguente alla recente crisi ucraina.

 

Garantire una presa in carico efficace, soprattutto per le cronicità, guardando agli outcome di salute più che alle prestazioni erogate, puntare su un nuovo modello organizzativo della medicina territoriale, in grado di integrare medicina generale e sistema delle cure primarie e di raccordarsi con la dimensione ospedaliera, rendere praticabile e sostenibile la scelta del domicilio del paziente come setting privilegiato dell’assistenza territoriale, riqualificare le cure intermedie, solo per citare alcune delle questioni in campo, richiederà una attenzione costante ai veri obiettivi del cambiamento che vogliamo portare nel SSN anche grazie alle progettualità del Pnrr.

 

Considerazioni analoghe valgono per il rilancio della prevenzione, che richiederà certamente investimenti per allontanarsi dal depauperamento progressivo che ha conosciuto nell’ultimo decennio. Ma poi bisognerà perseguire con determinazione il riequilibrio delle politiche sanitarie, ancora troppo sbilanciate su cura e assistenza, e provare a superare un contesto caratterizzato da un significativo allungamento della vita media ma non accompagnato dall’aumento di anni in buona salute.

 

Rafforzamento della prevenzione e della medicina del territorio sono, in tutta evidenza, strategie obbligate per un sistema sanitario che si misura con una società sempre più anziana e che deve puntare, quindi, a prevenire le cronicità prima ancora che a curarle. E che si incrociano con una terza strategia, quella relativa alla digitalizzazione del SSN. Considerata non a torto un fattore abilitante per le politiche sanitarie, se ben utilizzata potrebbe consentirci di incrementare in maniera esponenziale la nostra capacità di cogliere i nessi tra fenomeni, dati e informazioni messe a disposizione dalla ricerca scientifica grazie a big data e intelligenza artificiale, aumentando l’efficacia di prevenzione e presa in carico. Non si trat­ta solo di utilizzare strumenti di telemedicina o di informatizzare i processi, quanto piut­tosto di ripensare e riprogettare i servizi sanitari e i loro modelli organizzativi e di frui­zione da parte dei pazienti, in maniera che garantiscano il massimo della interconnes­sione e interoperabilità e utilizzino le logiche e il valore aggiunto dei sistemi digitali sin dalla progettazione. In altre parole, significa introdurre l’innovazione tecnologica ac­compagnandola con l’innovazione organizzativa necessaria ed indispensabile.

 

Attenzione analoga, non tanto per quanto riguarda lo sforzo progettuale ma per ciò che attiene alla sistematicità degli interventi, dovremo dedicare al rinnovamento infrastrut­turale di parte della rete ospedaliera e all’ammodernamento del parco tecnologico, il cui indice di obsolescenza (79%) ha superato, ormai da tempo, il livello tollerabile per un si­stema sanitario che persegue elevati standard di qualità e sicurezza delle cure.

 

Agli obiettivi fissati dal Pnrr per la modernizzazione del sistema sanitario va tuttavia associata una ridefinizione degli organici all’interno delle aziende sanitarie e ospedaliere provando a lasciarci alle spalle la stagione dei blocchi e dei tetti di spesa. La pianificazione del personale, fondamentale per la vita del SSN, dovrebbe puntare all’equilibrio tra domanda e offerta, guardare ai diversi profili pro­fessionali, compresi quelli emergenti, in relazione alle esigenze dei servizi a breve, medio e lungo termine. Abbiamo bisogno di sapere su quali professionalità potremo contare al­l’interno delle aziende sanitarie, e investire sulla loro formazione. Ciò significa conside­rare tempi e costi della formazione di medici, infermieri e degli altri professionisti della sanità, e la complessità crescente dei modelli organizzativi, che richiede il ricorso a nuo­ve professionalità e ad uno skill mix di competenze diverso rispetto al passato.

 

In Puglia la programmazione dei fondi Pnrr relativi alla Sanità consentirà alla Regione di impegnare 650 milioni di euro in investimenti per l’attivazione e il potenziamento delle Case di comunità e degli Ospedali di comunità, nell’implementazione delle Centrali operative territoriali così da rafforzare l’assistenza domiciliare e sviluppare la telemedicina, nell’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, nell potenziamento dei flussi informativi sanitari perfezionando la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati. Inoltre, ci saranno progetti rivolti a implementare le competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale del Sistema sanitario.

Questo permetterà al servizio sanitario regionale di superare le criticità emerse nel corso della pandemia e di tornare a fare programmazione scommettendo nella medicina del futuro.

 

Per leggere Vivilasanità

 

Cliccare qui

 

Periodico Vivi La Sanità

 

Comments are closed.